COSTANTINOPOLI

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La suite prende il nome dall'omonima chiesa dedicata alla Madonna di Costantinopoli che come vuole la leggenda aveva un'immagine proprio dove sorge l'attuale tempio.

Appena fuori dall'antico tracciato di impronta dei cardini e decumani, la strada presenta, ivi affacciate alcune chiese monumentali di rilievo.

L'origine del tracciato della strada è da far risalire all'epoca del viceré Don Pedro de Toledo, autore di un importante piano di ampliamento urbanistico della Napoli del Cinquecento; l'intendimento iniziale era quello di far confluire la via ad una porta allora presente, la porta di Costantinopoli, demolita nel 1852.

Oggi la strada è ricca di negozi e librerie d'antiquariato. Santa Maria di Costantinopoli è una delle strade del centro storico di Napoli, che porta il nome dell'omonima chiesa conventuale all'angolo di piazzetta Museo Nazionale1 (2).


E' tracciata dritta da piazza Belliniquartier San Lorenzo e muore su di uno sperone collinoso sul posto in cui sorgerà prima il Palazzo della Cavallerizza trasformato nella regia Facoltà degli Studi e, poi, finalmente da Carlo di Borbone riutilizzato come Museo, quartier San Carlo all'Arena.


Nelle antiche vedute napoletane dove di fatto manca l'idea stessa di Santa Maria di Costantinopoli come una vera e propria via di collegamento come lo è oggi, si osserva dal lato del Museo Nazionale la collinetta terminare in una anfrattusosa scarpata di tufo al di sopra della quale dominano da sempre i colossali edifici della Chiesa della Madre di Dio a Santa Teresa degli Scalzi, il Colosimo al quartiere Stella e più giù sul fondo valle un borgo tardo secentesco conosciuto col toponimo delle Cavaiole anticipa a nord il Borgo dei Vergini.


I resti del portale del palazzo Conca a ridosso dello scavo sulle mura greco-romane venne ritenuto di derivazione catalana.